Giorno 3 Marzo si è svolta una manifestazione indetta dalla CGIL contro la guerra. Il manifesto era del tutto generico e recitava lo slogan “no alla guerra per un Europa di Pace”. A questa manifestazione hanno subito aderito moltissime sigle del tutto trasversali: dal gruppo anarchico al Partito Democratico, da cento passi Vittoria ad Azione, ma non mancavano associazioni e movimenti vari sia di carattere nazionale come ANPI Amnesty e Libera sia di livello locale come GAS Mazzarelli. Come compagni dell’Associazione Controvento di Ragusa abbiamo scelto un percorso unitario con le formazioni della sinistra radicale presenti localmente: l’Associazione No Guerra-No NATO, il Circolo Lebowski, il Comitato di Base NO MUOS, la CUB la Federazione del Sociale USB il Gruppo Anarchico di Ragusa, Rifondazione Comunista ed infine l’associazione RagusAttiva (un’associazione non ben schierata politicamente ma che ha voluto aderire alla nostra iniziativa). Il punto di caduta del volantino sono state le parole d’ordine Contro la guerra in Ucraina, Fuori l’Italia dalla Nato, Smilitarizzare la Sicilia, Né Russia Né Nato, contro tutti gli imperialismi. Riuscire ad aggregare queste associazioni così diverse eppure così vicine è stato un passo politico importante per la realtà di Ragusa soprattutto di fronte alla catastrofe della guerra. Il fenomeno di una piazza contro la guerra al quale eravamo abituati fino alla fine degli anni ‘90 non esiste più: di solito la piazza era connotata da una forte presenza pacifista ed una forte componente della sinistra radicale che si distingueva per la richiesta di uscita dalla NATO e per la opposizione agli imperialismi. Oggi la piazza contro le guerra in Ucraina sembra aver mutato la propria composizione e il rischio che anche una piazza contro la guerra si trasformi nel suo opposto è davvero tangibile. Infatti l’enorme pressione mediatica esercitata dalla TV di stato, dalla maggior parte delle testate giornalistiche ed in generale dalla macchina di propaganda borghese sta riproponendo in maniera ossessiva la narrazione di un popolo oppresso e perseguitato dalle armate del folle Putin, occultando una analisi seria sulle motivazioni di questo conflitto e le possibilità di uscirne, mentre sta ponendo le basi per un sentire comune di vendetta fino al punto di appoggiare l’invio di armi da parte del governo Italiano in Ucraina ed in futuro chissà? Un invio di truppe? Una no fly zone con battaglia tra caccia NATO e caccia Russi? Bombardamenti chirurgici?
In pratica quello che negli anni ’90 era una piazza che si divideva tra pacifismo ed intervento contro la guerra ma soprattutto contro la NATO oggi giorno rischia di diventare una piazza egemonizzata da posizioni realmente guerrafondaie ed interventiste mascherate da solidarietà per il popolo Ucraino (che comunque, a parere nostro rimane la prima vittima di questo conflitto) fino al punto di invocare la vendita (o cessione a qualunque titolo) di armi da parte di un governo di uno stato imperialista come quello Italiano. Così la presenza di Controvento e di tutte le realtà della sinistra radicale in una piazza così eterogenea ha avuto il merito di oltrepassare la testimonianza pura e lottare affinché quella piazza non fosse lasciata alla mercé di chi voleva trasformarla in una piazza interventista. Inoltre in una fase di dissoluzione del popolo della sinistra, consideriamo un primo successo politico la capacità delle realtà locali di riuscire a stare insieme e trovare punti politici comuni per opporsi al fenomeno di disgregazione, smontaggio e liquidazione di un pensiero critico contro lo stato delle cose presenti.
Per questo i compagni di Controvento Ragusa ritengono importante un percorso il più possibile unitario di questa realtà locale e proseguiranno il percorso di lotte aderendo alle manifestazioni NoMUOS di Marzo 2022.